KRAV MAGA. LA “DIFESA PERSONALE ISTINTIVA” SI DIFFONDE A SCAFATI, IL MAESTRO FERRARA: “VI SPIEGO COSA INSEGNO AI MIEI ALLIEVI”
Il Krav Maga, dall’ebraico moderno che sta per combattimento a corta distanza. è nato nella prima metà del XX secolo. Padre di questo sistema fu Imi Lichtenfeld, ufficiale dell’esercio israeliano ed esperto di tecniche di lotta, che creò questo sistema su richiesta del governo d’Israele. Lo scopo? Trovare una metodologia di combattimento efficace, ma allo stesso tempo rapido da apprendere dalla neonate forze di difesa.
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Da allora il Krav Maga si è diffuso a macchia d’olio nei vari continenti, arrivando ovviamente anche in Italia, non a caso esiste anche una federazione di riferimento, ossia la FIKM (Federazione Italiana Krav Maga). Nella nostra Penisola è appreso come tecnica di difesa personale, utilizzate in stragrande maggioranza da buttafuori, ma anche dalle persone che, apprendendo determinate tecniche, si sentono più al sicuro per strada. Il tema della difesa personale è proprio quello portato avanti dal maestro Onofrio Ferrara, esperto marzialista che dal 1995 pratica con dedizione le arti arziali, basta dare uno sgaurdo al suo curriculum del resto, per farsi un’idea. Conoscitore del Karate Shotokan, Ju Jitsu, Jeet Kune Do e per l’appunto Krav Maga, discipiline di cui è istruttore, il maestro Ferrara ha dato vita, insieme ad altri appassionati, alla Difesa Personale Istintiva, un progetto che porta avanti da diversi anni presso la Young Club di Scafati.
“Bello risentirci, vuol dire che il mio lavoro è apprezzato e riconosciuto, i sacrifici quindi pagano” – esordisce il maestro Ferrara, che poi prosegue – “Numeri in crescita? Lavoro tanto per abbracciare più persone, chiaramente la mia non è una missione, ma intendo trasmettere le mie conoscenze ai nostri allievi, quindi se gli allievi aumentano significa che qualcosa di buono lo sto facendo nel mio piccolo” – Mentre sulle sue lezioni – “Certamente non diventiamo tutti quanti dei Bruce Lee o dei Ip Man, ma attraverso il costante allenamento si può magari evitare qualche brutta sorpresa in strada mantenendo il controllo di se stessi e della situazione, in modo da poter sorprendere l’eventuale aggressore. Avendo consapevolezza del pericolo. Questo cerco di insegnare ai miei allievi, ma c’è anche altro, però non vorrei dilungarmi troppo. Inoltre, nei miei corsi non esistono i migliori, c’è gente più esperta solo per anzianità di partica, ma piace mettere i miei allievi tutti allo stesso livello”.
Gianfranco Collaro
– 07 NOVEMBRE 2019